Come un fiume carsico che raccoglie l’acqua e poi si inabissa , o meglio si infratta
e poi avanti a scavar rocce e a trovare spiragli di luce e tentativi di emergere.
Gli anni delle elementari, estati assolate, i primi ricordi, i primi disegni, un campo di
grano con i covoni legati a mano, uno per uno, non proprio quelli di Van Gogh, ma
poco ci manca.
Le medie, dove inizia l’amore per le arti, plasmando la creta per esprime il coraggio
del soldato in una terra di partigiani che, con un premio, ne celebra la ricorrenza.
Rimarrà l’unica scultura del fiume carsico.
Il liceo scientifico, amato soprattutto per le ore di educazione artistica, mai
abbastanza, a riprodurre monumenti e città di Italia, bianco nero e matita. Sfumato,
matita e carboncino. Giorni passati a riprodurre i mattoni del palazzo di Volterra,
quasi un anticipo di meditazione.
E allora il fiume carsico tenta di uscire, apre fori per l’acqua, ma l’acqua torna nelle
profondità, bianco e nero, ancora per lungo tempo. Gli studi e il lavoro, e allora, per
chi ha mondi da scoprire non resta che immergersi e nelle profondità cesellare e
disegnare spazi per la creatività. Intanto il fiume si ingrossa al riparo delle rocce.
Si incontrano intanto maestri, tanti. Lo studio dal vero. Riprodurre ciò che si vede.
Arte sublime. Le modelle, dal vero, e ancora bianco e nero e ancora disegno,
disegno e bianco e nero.
E la pittura antroposofica. Luci e colori si manifestano e il fiume carsico prova a mostrarsi qua e là.
La teoria dei colori di Goethe prima di tutto e poi Rudolf Steiner.
Ora il fiume ha una sua direzione, cerca spazi, li trova.
Matisse, Kandinski, Pollock.
Assapora il tumulto delle emozioni, assalta la vita, vira
dove gli pare, scorre a tratti tranquillo, per tornare a rifugiarsi sotto tracce di
muschio e rocce, per rigenerarsi per sentire, per esprimere l’amore per gli altri.
Scorre in argini ben definiti e sulle sue sponde passano bimbi che inseguono
palloni, ragazzi che si tuffano e si mescolano alle sue acque, amanti che uniscono le
sue alle loro lacrime, vecchi che non calcavano più le onde e tutto racconta, il fiume
carsico, altro non ha da fare che raccontare. Il mondo visto dal fiume, prima che si
confonda con l’oceano.